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Museo Civico della Cappella della Pietà

museo

Scheda

Nome Descrizione
Indirizzo Reano, Via Maria Vittoria n.45
Telefono 0119310244
EMail museoreano@gmail.com
Web http://www.comune.reano.to.it (Apre il link in una nuova scheda)
Sede Via Maria Vittoria n.45 - 10090 REANO
Apertura ultima domenica del mese (mese di dicembre:apertura 17 dicembre 2023)
Tariffe Ingresso libero
Informazioni Accoglienza a cura dell'Ass. Culturale Principi dal Pozzo della Cisterna
Servizio sicurezza e primo soccorso a cura del gruppo A.I.B. di Reano
Pubblicazioni Su rivista "Passaggi e Sconfini" del mese di settembre 2023 "Il giornale dell'arte: Il tesoro di Reano" del 19 marzo 2021 - Arabella Cifani.
Modalità di accesso
libero
La storia della magnifica serie di dipinti tardorinascimentali toscani, divisi fra la Parrocchiale e la Cappella della Pietà di Reano, si intreccia in modo indissolubile con quella della illustre famiglia dei Dal Pozzo Della Cisterna, che di Reano furono feudatari fin dal 1561. Tuttavia non furono loro i committenti dei dipinti, bensì il banchiere fiorentino Alessandro degli Acciaiuoli, proprietario della Tenuta di Pietrafitta di San Giminiano. Nel 1584 l’Acciaiuoli fece costruire, su disegno del suo architetto Bernardo Buontalenti, una grande cappella ottagonale a fianco del palazzo di Pietrafitta e per essa fece dipingere nel 1585 otto grandi tele dai più importanti artisti a quel tempo attivi in Firenze. Gli Acciaiuoli nel 1594 fece bancarotta e i loro beni furono posti in vendita per ripianare i debiti. Sul complesso di Pietrafitta mise gli occhi Carlo Antonio Dal Pozzo, Arcivescovo di Pisa, consigliere segreto del granduca Francesco I, che lo acquistò nel 1598. Alla sua morte (1607), Pietrafitta passò in eredità al nipote Amedeo Dal Pozzo, Marchese di Voghera, maggiordomo di Carlo Emanuele I. I Dal Pozzo custodirono sempre lungo il Seicento e il Settecento con ogni cura il loro patrimonio toscano. Nel luglio del 1782 ritennero opportuno trasportarli a Torino e sistemarli nel loro palazzo di città; dopo il 1856 furono portati a Reano: alcuni alla nuova parrocchiale, che i principi avevano fatto costruire, e altri nella Cappella della Pietà, eletta a sepoltura di famiglia; quelli della parrocchiale furono adattati abilmente alle strutture neogotiche della nuova chiesa.
I sette dipinti superstiti (uno è andato perduto), tutti splendidamente restaurati, si trovano ancor oggi nei due distinti edifici: quattro adornano la parrocchiale, tre nella vicina Cappella della Pietà, oggi ristrutturata e trasformata in un piccolo e prezioso Museo Civico.
Rappresentano: La Nascita della Vergine Maria di Giovanni Maria Butteri (1540 circa -1606), Il Matrimonio di Maria, di Giovanni Battista Bizelli (1550 circa -1607), La Visitazione e L'Annunciazione, entrambe di Lorenzo Vaiani detto lo Sciorina (1535 circa -1598). Nella Cappella della Pietà vi sono invece L’Incoronazione di Maria di Alessandro Allori detto il Bronzino (1535-1607), La Presentazione di Maria al tempio di Giovanni Maria Butteri e La Morte della Vergine di Giovanni Battista Naldini (1537 circa -1591).
Tutti firmati e datati 1585, furono eseguiti da alcuni fra i migliori pittori toscani presenti a Firenze alla fine del Cinquecento, per la maggior parte, in una collaudata società di lavoro con Alessandro Allori, nipote del più celebre Agnolo Tori detto il Bronzino (1503-1572). I pittori parteciparono a progetti prestigiosi come quello dello studiolo del duca Francesco I de’ Medici a Palazzo Vecchio di Firenze e furono attivi per la decorazione di chiese toscane e per una vasta clientela privata formata dalle più grandi famiglie nobiliari fiorentine.
Si tratta del meglio della loro produzione, in particolare La Natività di Maria del Butteri e La Visitazione del Vaiani vanno annoverate fra i capolavori di questi artisti. Denotano una diretta dipendenza stilistica da Alessandro Allori, attraverso l'elaborazione di un linguaggio sofisticato e prezioso, fatto di colori smaglianti e di squisitezze pittoriche, come negli singolari gioielli, ricami, acconciature, calzature, che adornano le figure. Giustamente famosi, sono da tempo entrati a pieno titolo nel circuito internazionale dell’arte rinascimentale italiana. Reano ha scoperto di possedere un tesoro e ne va giustamente orgogliosa.
La direttrice del Museo Civico
dr.ssa Arabella Cifani

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